Cammarata a muso duro ‘Sulle deleghe decido io’

Repubblica — 09 marzo 2003   pagina 2   sezione: PALERMO

Ancora scintille tra il sindaco Diego Cammarata e gli uomini di Alleanza nazionale. Dopo la crisi lampo seguita al siluramento di Bartolo Sammartino da assessore alla Cultura e dopo il no di quest’ ultimo alla delega per la Polizia municipale, svuotata di poteri, ora lo scontro a distanza è con Filippo Cangemi, in pole position per la sostituzione di Sammartino nella giunta di Palazzo delle Aquile. Intervistato ieri da "Repubblica", Cangemi aveva detto: «Se, una volta chiamato da Cammarata, il sindaco non dovesse procedere a un rimpasto di giunta assicurandomi deleghe che abbiano un minimo di responsabilità, preferirei restare a casa». Dura la replica di Cammarata: «La mia interlocuzione politica è sempre avvenuta, e così continua a essere, con i vertici regionali e provinciali di Alleanza nazionale. Le deleghe sono attribuite dal sindaco e al riguardo non ho mai accettato, né intendo farlo, condizionamenti o diktat di sorta». Cammarata spiega di avere «sempre inteso il lavoro della giunta come animato da un comune sentimento del fare e da un impegno condiviso ad affrontare e risolvere i problemi». E a Cangemi fa capire che nessuno è indispensabile: «Ogni diverso approccio all’ amministrazione della cosa pubblica non rientra nella mia ipotesi di governo». Alleanza nazionale, alle prese con una forte contrapposizione interna tra le correnti, per ora non risponde. Ma in mattinata il neo-commissario provinciale, Giampiero Cannella, aveva lanciato un messaggio di concordia. Per il successore di Marzio Tricoli, An dovrebbe essere «un partito proiettato all’ esterno, che non perda tempo nelle inutili polemiche interne, slanciato con passione verso il futuro».