Caravaggio e i suoi tanti misteri

Il 16 ottobre sarà esposto a Santo Stefano Protomartire il «Martirio di Santa Caterina»

Ad arricchire la mostra ci saranno un’originale interpretazione della «Cena in Emmaus» e una copia eseguita dal Termini della «Natività» trafugata nel 1969 dall’oratorio di San Lorenzo

(Vincenzo Prestigiacomo – La Sicilia – 1/10/2010)
La sua fu una vita disperata, violenta e spesso misteriosa. E, a distanza di quattrocento anni dalla scomparsa, Michelangelo Merisi da Caravaggio si diverte a creare ancora una sorta di rebus attorno alle sue opere spaccando in più pareri la critica d’arte. E’ il caso del dipinto «Il Martirio di Santa Caterina», un celebre quadro che si trova in un monastero di Zejtun, nel sud di Malta, e che sarà in mostra il prossimo 16 ottobre all’Oratorio di S. Stefano Protomartire. All’artista lombardo Palermo dedica anche un convegno internazionale di studi (Palazzo dei Normanni, il 15 ottobre). L’iniziativa è promossa da Extroart, in collaborazione con The Caravaggio Foundation, University of Malta, Studio Art Centers International e la Biblioteca Nazionale di Malta.
Tra i relatori del convegno Roberta Lapucci, Keith Sciberras, Mauro Di Vito, Ludovico Gippetto, Alvise Spadaro, Anna Palagaotti, Sebastiano Tusa, Valeria Merlini, Renzo Botindari, Claudio Falcucci.
E’ lunga la fuga di Caravaggio. Saltò da un posto all’altro: Roma, Napoli, Malta, Siracusa, Messina, Palermo. Nonostante fosse sempre inseguito dalla morte riuscì a dipingere stupendi capolavori intrisi di un buio surreale, con spiragli di luce abbagliante. La rivoluzione stilistica del Caravaggio sta proprio nel naturalismo della sua opera, espressa nei soggetti dei suoi dipinti e nelle atmosfere in cui la plasticità delle figure viene evidenziata dalla particolare illuminazione che teatralmente sottolinea i volumi dei corpi che escono improvvisamente dal buio della scena. Si racconta che Caravaggio nel suo studio posizionava dei punti luce in posti specifici affinché i personaggi venissero illuminati solo in parte, lasciando il resto del corpo nel buio dell’ambiente.
Sul «Martirio di Santa Caterina» gli studi più accreditati vedono quale prima mano quella del Caravaggio, che avrebbe avviato la realizzazione del dipinto, forse dipingendo il guerriero con armatura. Il resto della tela fa pensare molto a Mario Minniti, legato da forte amicizia con Caravaggio. Nel 1608 il siracusano ospitò l’irrequieto artista in fuga da Malta ed è probabile che sia stato proprio lui a procurare al pittore lombardo alcuni contatti con la committenza religiosa e laica siciliana.
Accanto alla tela del Seicento l’esposizione sarà arricchita da un’originale interpretazione in chiave contemporanea de «La cena in Emmaus» e da una copia realizzata dall’artista saccense Calogero Termini della famosa «Natività» trafugata dall’Oratorio di San Lorenzo il 17 ottobre 1969. La caccia all’opera continua senza respiro e con molta passione.
«Crediamo che il convegno e la mostra – sottolinea Ludovico Gippetto, direttore artistico di Extroart – siano atti dovuti verso il Caravaggio ed, in primis, un momento di riscatto per una città, che dopo il furto della Natività dall’Oratorio di san Lorenzo, ha fornito un nuovo nome da aggiungere al triste elenco delle opere mancanti alla pubblica fruizione, quello di una tela inserita dall’Fbi fra le dieci opere d’arte più importanti del pianeta».
L’arte da sempre fa mercato e la criminalità ne ha fortemente subito il fascino per facili guadagni. Negli ultimi 40 anni gli oggetti trafugati da chiese, conventi, musei e dimore patrizie non si riescono più a contare. Così è nata l’edizione speciale «Wanted…presi per il verso giusto», un cofanetto che contiene 20 cartoline con le riproduzioni fotografiche di alcune opere importanti trafugate. E Vittorio Sgarbi: «Bisognerebbe fare diffondere il più possibile ”Wanted…presi per il verso giusto”, moltiplicarne le copie, farle arrivare nelle scuole, nelle università, nei luoghi pubblici».