Per parlare di ingegneria ……

Noi tecnici, progettiamo e realizziamo le opere, secondo regole scritte da millenni e numeri inconfutabili, frutto dell’Ingegno, qualunque sia il campo d’applicazione. Non per niente per l’esercizio professionale necessitano “mediamente almeno” 5 anni di studio specifico e una abilitazione professionale a seguito di un esame di stato (in assenza del quale si rimane soltanto dotti della materia (dottori)).

E’ impossibile pertanto trascinare il nostro lavoro nel tritacarne mediatico politico, poichè in politica non esiste una verità rigida inconfutata da numeri e prove, ma soltanto una opinione funzionale ad uno scopo per il raggiungimento o la difesa di un potere. Inoltre i nostri lavori vengono collaudati da un tecnico di pari requisiti e competenza in materia.

Il giudizio incompleto, falsato o in mala fede rimane soltanto un giudizio ignorante (inteso come di colui che vuole ignorare), buttare tutto in talk show improvvisati (sappiamo le competenze tuttologhe di chi vi partecipa) o volere imbastire processi senza essere Giudici (altra professione per la quale ci vogliono anni di studi), senza essere CTU o CTP (per i quali necessitano i requisiti tecnici di cui sopra), sono chiacchiere volte a far passare l’unica cosa preziosa che possiede un essere umano: “il tempo”. Oggi per assumere una carica non chiediamo più requisiti minimi come quelli su elencati per tecnici, giudici ma anche avvocati, medici ed altre “illustri professioni dotate di albi professionali”, oggi basta soltanto essere “UTILI” e quindi …….non perdiamo e non fateci perdere quella cosa preziosa di cui sopra (il tempo), ma recitiamo in questa mortificante commedia, con l’accortezza di rimanere ognuno al proprio posto e per quanto di competenza. Ognuno si faccia il suo … se è capace! Un abbraccio e buon w.e.