Una sconfitta che apre nuovi scenari

hqdefaultSembrava naturale, forse possibile, dopo il percorso dei recenti anni che aveva portato all’organizzazione del 61 CNI di Palermo, la possibilità che il nostro Ordine potesse contare su un posto nel rinnovato Consiglio Nazionale già attraverso una cooptazione pre-elettorale. Dinamiche complesse (non tanto) e qualche Dajavù hanno portato prima alla creazione di una lista contrapposta che oltre al presidente del nostro Ordine, vedeva la presenza del Vicè Presidente Vicario del CNI uscente, l’Ing. Bonfà da Padova e i presidenti di Ordini importanti anche dal punto di vista numerico degli iscritti, come Roma e Napoli, oltre che la curiosa coesistenza con l’Ordine di Catania. Il risultato ormai è di dominio pubblico nel nostro ambiente professionale, una clamorosa affermazione di Zambrano che ha saputo rinnovare parzialmente il suo consiglio, ricucire i cocci di una frattura e perchè no, liberarsi e/o impedire alcune presenze scomode nel nuovo consiglio per dare un senso di continuità alla sua politica. Le chiavi di lettura potrebbero essere tante, ma occorrerà del tempo per conoscere anche la vera natura dei fatti. Probabili anche molti errori strategici, quali una mancata dichiarazione di un leader nella proposta contrapposta, ma a parere dello scrivente si sarebbe dovuto pensare per tempo ad una politica diversa o comprendere prima quanto già era stato deciso anteriormente alla organizzazione di un congresso a Palermo, disertato dalle autorità e in quanto a contenuti certamente non superiore alle precedenti edizioni di Rimini, Brescia, Caserta e Venezia. Ma si sa, l’Ordine a stenti decide la location e mette buona parte delle risorse finanziarie, tutto il resto è frutto dell’organizzazione dei partner operativi del CNI. Localmente, rimane grande rammarico e tanto su cui interrogarsi anche in prospettiva di un rinnovo elettorale alle porte e dell’obbligo di rinnovo di buona parte della proposta consiliare nel rispetto dell’accumulo dei precedenti mandati. Occorrerà pertanto cercare una proposta per un nuovo Presidente, ma di questo torneremo a parlarne con l’anno nuovo, visti i movimenti strategici non sempre sottobanco.