Comunicato Stampa

CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI INGEGNERI
COLLEGIO NAZIONALE DEGLI AGROTECNICI E DEGLI AGROTECNICI LAUREATI
CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI, PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI
CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DEI DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI
CONSIGLIO NAZIONALE DEI GEOLOGI
ORDINE NAZIONALE DEI TECNOLOGI ALIMENTARI

COMUNICATO STAMPA
Le sottoscritte professioni tecniche hanno preso atto, con grande stupore, del “Testo unificato” della riforma delle professioni depositato il 18 maggio scorso dalla Relatrice On. Maria Grazia Siliquini. Il Testo unificato che avrebbe dovuto, fra l’altro, riassumere le riflessioni condivise e le analisi presentate al Parlamento nel corso di 11 mesi di audizioni, contiene proposte, alcune anche di dettaglio (improprie in una legge di principi), che non sono condivise dalla maggior parte degli attori del sistema professionale ed in particolare dalle professioni tecniche.
Fra le altre, gli scriventi Ordini e Collegi ritengono inaccettabile: il costante richiamo a ruoli associativi degli Ordini, che in realtà sono Enti pubblici non economici con funzioni di garanzia dei Registri pubblici per l’esercizio dell’attività professionale l’intervento di dettaglio nella autonomia organizzativa degli Ordini professionali nazionali e la confusione nell’attribuzione ai Consigli nazionali di attività tipiche dei Consigli territoriali; l’introduzione di tariffe prive di qualunque effetto cogente; la spogliazione di funzioni istituzionali qualificanti dei Consigli nazionali e la loro riattribuzione ad un nuovo organismo, denominato “Consiglio Nazionale delle Professioni”;
l’arretramento nella definizione delle modalità di gestione di rapporti convenzionali fra le Università e gli Ordini professionali, peraltro ledendo l’autonomia legislativamente garantita alle
la più volte ribadita equipollenza di indefiniti percorsi di “formazione professionale” a titoli di
studio di livello universitario; l’accorpamento degli Ordini e Collegi professionali da eseguirsi con modalità assembleari di tipo congressuale, in luogo di seguire stringenti percorsi legislativo-istituzionali; la postergazione nell’individuazione dei titoli di accesso ai nuovi Ordini solo dopo l’avvenuto accorpamento di “alcune” categorie professionali, talché una siffatta disposizione produce l’effetto di subordinare l’intera riforma al soddisfacimento di specifici interessi particolari, in contrasto con quelli generali; il divieto di segmentare, all’interno del medesimo Albo, competenze e titoli professionali secondo i diversi percorsi formativi di accesso, anche di diverso livello nonché di istituire la soppressione automatica delle attuali Sezioni B degli Ordini che le detengono, senza acquisire i preventivi pareri vincolanti degli Ordini presso i quali dette Sezioni sono istituite; più in generale in “Testo unificato” pare confuso, in alcune parti contradditorio, senza alcun richiamo al principio della sussidiarietà, con norme in più punti arretrate rispetto alle attuali, ma soprattutto non capace di indicare i principi generali fondanti un moderno sistema professionale, in grado di tutelare gli interessi della collettività ed insieme dare valore e forza ai 2.000.000 di professionisti, per la metà giovani, iscritti negli Albi professionali. Nel riaffermare che il discrimine per l’accesso ad una professione intellettuale è il superamento di un percorso di studi universitario od equivalente e di un esame di Stato abilitante ex-art. 33 Costituzione, così come anche recentemente affermato dal Ministro della Giustizia, i sottoscritti Ordini e Collegi professionali esprimono vivissime preoccupazione per il possibile conflitto che sembra fin d’ora determinarsi fra le linee guida della riforma parlamentare e di quella governativa, auspicando che il Governo sappia ricomporre questa frattura nel senso richiesto dagli attori del sistema professionale, nell’interesse delle giovani generazioni e del Paese. Comunque, le professioni firmatarie che hanno preso impegno il 15 aprile con il ministro Alfano presso il ministero della Giustizia, stanno lavorando secondo quanto concordato in tale sede.