Usciamo fuori dal nostro “cato”!

maria-nasa-675 “Ingegnere (e mamma) alla Nasa. “In Italia mandavo cv. Nessuno rispondeva ……. Maria Paola, 31 anni, è la più giovane della missione “Cygnss”, che si occupa di cicloni tropicali. “Al colloquio, quando ho detto che avevo un bimbo piccolo e non potevo trasferirmi negli Usa, non hanno fatto una piega”. Quindi lavora da Southampton, in Inghilterra. Perché “l’importante è il risultato” (Dal Fatto Quotidiano)

Si può sempre guardare a cose che accadono nel nostro intorno? Il mondo diventa sempre più stretto e la nostra città, la nostra regione, la nostra nazione altro non sono che una provincia di un mondo globale. Esistono ingegneri che si fanno valere nel mondo anche essendo nati in Italia ed anche non avendo voluto rinunciare alla bellezza di una maternità non dovendo mettere a repentaglio la loro carriera. Vedete, all’estero si può essere incinte ed ancora utili ad un grande progetto, così come da noi …. si può essere un “coglione” e malgrado ciò essere messi a capo di un grande progetto.

“Maria Paola è la più giovane della missione “Cygnss” (Cycolne global navigation satellite system), formata da 15 operatori, tutti americani a parte lei, che lancerà otto micro satelliti a bassa orbita intorno alla Terra per capire come si formano i cicloni tropicali e migliorarne il metodo di previsione. “Adesso il nostro compito è misurare la forza dei venti durante gli uragani usando i segnali gpsriflessi dalla superficie dell’oceano”. Un posto a distanza che non pesa a nessuno. Le hanno messo a disposizione una scrivania alNational oceanography centre di Southampton, non deve timbrare il cartellino e gestisce il lavoro come le pare. “L’importante è portare a casa il risultato”, così le hanno detto. E ogni tre mesi viaggia negli States per fare il punto con il resto del team. “Tutto rimborsato ovviamente. I meeting si tengono ogni volta in città diverse, l’ultimo a Los Angeles, al Jet propulsion laboratory della Nasa, dove progettano le missioni per Marte, come Curiosity”. Tanto per intenderci.” (Dal Fatto Quotidiano)