Venti Anni, il R.U.P. dovrebbe mettere giudizio …

rup_175x144 Sono passati 20 anni e siamo già in condizione di tirare i primi bilanci. Il Responsabile Unico del Procedimento, questo “dirigente” spesso senza “dirigenza” ha realmente risolto managerialmente i problemi della realizzazione delle opere pubbliche? La sua creazione secondo Merloni nella sua prima stesura, attraverso i suoi superpoteri risolveva tutti i problemi, dall’efficienza, la competenza, il rischio della corruzione, la pressione politica ma soprattutto la tempistica dei procedimenti. A prescindere che in quel treno che da Roma portava in Sicilia, al povero R.U.P. da subito fu trafugata la valigia con molti dei suoi super poteri, nessuno può negare che la sua creazione fece tirare un sospiro di sollievo a certa burocrazia che finalmente trovava un capro espiatorio da imbrigliare e da responsabilizzare ben oltre quelle che fossero le reali responsabilità, al fine di complicare lo stesso i procedimenti, ma finalmente avere un uomo nero da buttare in pasto a chi dall’esterno cercasse le cause dell’inefficienza della P.A..

Ma, dicevamo, è stato ridotto il tempo dei procedimenti? Si è proceduto ad una semplificazione normativa? Sono stati risolti i problemi dell’efficienza e delle strutture degli uffici tecnici? Sono stati creati strumenti adeguati per compensare l’assenza di un ruolo unico tecnico? Le opere costano di meno rispetto al periodo in cui il “regio decreto” prevedeva la figura dell’Ingegnere Capo? E’ stato scongiurato o quanto meno diminuito il rischio di infiltrazioni malavitose durante la realizzazione di un opera pubblica? A queste e altre notizie speriamo di rispondere a breve con un incontro che metta insieme soggetti qualificati in grado di fare una seria analisi di questo periodo e provare a dare delle risposte.